A cosa serveÈ una domanda alla quale si può rispondere senza esitazione che il Kendō non serve a nulla.

O meglio, tale risposta rispecchia la condizione di spirito della domanda. Troppe persone considerano le arti marziali con una mentalità sbagliata; secondo loro tali discipline non servono che ad assicurare maggiori possibilità di successo in caso di eventuali scontri fisici.

In questo senso il Kendō non è più efficace di qualsiasi altro sport anche non “marziale”.
Bisogna considerare le arti marziali con uno spirito diverso: esse mirano ad uno SVILUPPO PSICOFISICO e MORALE dell’essere umano.
E’ evidente che esse comportino un addestramento tecniche di combattimento, ma non è questo che consideriamo il loro scopo principale.

Le tecniche, quali noi le conosciamo oggi, risalgono agli antichi metodi del KEN-Jutsu (o arte della spada).

Nei secoli passati veniva attribuita grande importanza all’ uso della spada, in oriente ed in Europa; in paesi come il Giappone, era un mezzo utilizzato dagli antichi guerrieri per difendere e servire l’onore del loro signore e maestro. Nel tempo, questa disciplina è diventata il Kendō, trasformandosi da guerresca pratica di scherma in via di ricerca di se stessi ed in ottima attività fisica per lo sviluppo dell’energia e della coscienza.

Assistendo al combattimento di due maestri si dovrebbe cogliere non solo la loro abilità tecnica, ma il fatto che il loro scontro è soprattutto confronto fra cuore e cuore, pensiero e pensiero.